I libri sui vampiri sono, ormai, abbastanza démodé. L’ultimo
che ho letto è stato il buon Crave,
che decisamente non mi ha
risvegliato alcun amore per i non-morti…
Ma! Qui stiamo
parlando di Jay Kristoff, e non potevo certo lasciarmi sfuggire il suo nuovo
romanzo!
L’impero del vampiro
bisogna sottolineare subito che è un
libro esclusivamente per adulti, e per adulti non troppo sensibili al
linguaggio volgare, alle scene splatter e alla violenza.
Il cacciatore di vampiri, Gabriel dè Leon, è nella prigione dei
suoi acerrimi nemici, in attesa di essere giustiziato. Prima, però, gli viene
imposto un ultimo compito: narrare la sua storia dal principio, quella del
famoso eroe che è riuscito nell’impossibile impresa di uccidere l’imperatore
dei vampiri e a trovare il Graal, l’unica arma in grado di distruggere le
creature della notte.
Il romanzo è così suddiviso su ben tre linee temporali:
- · quella del presente, dove Gabriel è in prigione;
- · quella della sua adolescenza, in cui il mondo del giovane Gabriel è invaso dai vampiri e il destino lo porta al sacro Ordine d’argento, dove sarà addestrato per essere un Cacciatore;
- · ed infine la parte di un Gabriel trentenne, ubriacone e ostile, molto lontano dall’eroe di cui tutti narrano, che trova il Santo Graal.
Faccio questa netta distinzione poiché Jay Kristoff mescola
queste parti continuamente, saltando da una linea temporale all’altra, e
personalmente mi è molto piaciuto. Odio le storie con “troppe spiegazioni”,
ovvero in cui tutte le informazioni di quel tale mondo vengono spiattellate al
lettore come una traccia scolastica fin dall’inizio; trovo molto più realistico
questo modo di descrivere quasi per
scontato, e mi piace capire le cose pian piano, anche i più semplici
meccanismi, anziché avere tutto subito ben chiaro!
Gabriel è un personaggio meraviglioso! Da giovane
idealista, buono, coraggioso, onesto, si trasforma in quest’uomo amaro, stanco
di tutto, ironico e pungente.
“Che genere di eroe saresti?”
Gabriel rise, scuotendo il capo. “Chi cazzo ti ha detto che ero un
eroe?”
Ho apprezzato in egual modo tutti gli altri personaggi,
soprattutto i più burberi e volgari sinceramente Ahah Forse mi è dispiaciuto
soltanto che, dovendo saltare da una linea temporale all’altra, non abbiamo
avuto molte occasioni di conoscere per bene alcuni di loro…
Come per Nevernight,
anche qui ritroviamo un mondo assolutamente ben caratterizzato, forte di
schieramenti politici avversi, culture con modi di dire e abitudini proprie,
descrizioni di città e luoghi molto interessanti e suggestive. Tanti argomenti
e problemi attuali, quali la discriminazione, il pregiudizio, le differenze di
classi sociali.
L’atmosfera è perennemente oscura e sinistra, perfetta per
chi vuole immergersi in una lettura dai toni halloweeiani! In più, in questo
romanzo non troverete vampiri sbrilluccicosi, avrete ben 900 e passa pagine da
leggere, e tra i vari capitoli ci sono delle illustrazioni a tema di Bon
Orthwick davvero incredibili!
Non vedo l’ora di leggere il prossimo volume!
C’è un tempo per la sofferenza, uno per i canti e uno per ricordare con
affetto tutto ciò che è stato e non è più.
Ma c’è un tempo per uccidere.
Un tempo per il sangue.
Uno per la rabbia.
E uno per chiudere gli occhi e diventare ciò che l’inferno vuole che tu sia.