Non
ho niente da perdere, nessun posto dove andare e sento che questa è la mia
strada.
Ero parecchio incerta
circa questo romanzo fondato sul mondo del wrestling, uno sport che non mi è
mai particolarmente interessato, ma, pian piano, voltando le pagine, ho
scoperto un libro molto profondo e ben più articolato di quanto
immaginassi.
Il protagonista è Tristan,
un ragazzo di Perfection, cittadina poco distante da Las Vegas, in Nevada, che
non è mai riuscito ad inserirsi tra i suoi coetanei, malgrado ci abbia provato.
Colpa forse del suo aspetto, boccoli rossi e un mucchio di lentiggini, del suo
essere omosessuale, o forse del fatto che è un sognatore, amante della lettura
e del disegno, con un animo “troppo buono” ed un ardente desiderio di sfuggire
alla monotonia delle sue giornate. L’occasione si presenta quando incontra
il “Coach”, l’insegnate di educazione fisica ed allenatore della squadra
di wrestling del liceo, che lo sprona a provare quella disciplina, facendogli
scoprire il suo innato talento. La sua vita adesso sembra aver trovato uno scopo
e, quando l’estate dopo la fine della scuola il Coach gli propone un vero
incontro sul ring in Oregon, Tristan accetta senza esitazione. Qui i due
incontrano Johnny, ex fidanzato del Coach, che diverrà parte del gruppo
in qualità di manager. Successivamente ad una brillante vittoria, inizia
ufficialmente la carriera di Tristan, ribattezzato “Cuore di Tigre”,
parallelamente ad un percorso personale che lo porterà a maturare e a scoprire
il mondo dell’eros.
Hai
sognato questo momento per anni e ora finalmente potrebbe succedere.
Come testimoniato
dall’immagine di copertina, il romanzo è una tela scura su cui risplende la
figura di un giovane voglioso di realizzare i propri sogni, professionali e
privati. Per farlo, però, comprende presto che il talento da solo non basta
per avanzare, ma occorre scendere a squallidi compromessi che vedono la
dignità morire sotto il sudiciume di individui che si reputano invincibili.
Ci
sono delle regole di cui nessuno parla mai, ma esistono e l’ho capito subito.
Provato dalla vergogna
e dalla consapevolezza di aver sbagliato a deviare dal suo percorso, Tristan
saprà alla fine trarre da tutto ciò una nuova forza che abbatterà ogni
paura, lasciando al suo posto un uomo finalmente conscio del suo valore e delle
sue possibilità , che guarda con speranza al futuro.
[..]Hai
dimenticato la destinazione finale (o iniziale) che ti ha spinto ad iniziare il
cammino, ma non importa, sai che la destinazione è diventata il viaggio stesso,
la crescita interiore ed esteriore e, nonostante la moltitudine di Ombre,
ostacoli e pericoli che ancora incontrerai sul tuo futuro cammino, tu viaggi
volentieri.
Nella narrazione,
fluida e dettagliata, s’intrecciano passato e presente, pagine
di diario e scene di sesso spinto, buio e luce che si
cedono il passo vicendevolmente come accade durante un combattimento sul ring.
Attraverso questo sport Tristan riesce a trovare sè stesso e quegli amici che
ha sempre agognato, portando al tempo stesso una ventata di umanità ed
eleganza in un qualcosa maggiormente associato alla violenza ed alla
crudeltà .
Solo
adesso sento che sto iniziando a vivere, non avevo mai provato niente di tutto
quello che ho vissuto in questi giorni e mi piace, lo adoro!
Un romanzo fuori dagli
schemi, sicuramente non per tutti, a volte ai limiti della morale, dove i
confini dell’amicizia sfumano in un “di più” non sempre ben accetto, dove
abbiamo dinanzi un ambiente ad alto tasso di testosterone e spesso senza
scrupoli, che però insegna a non arrendersi mai, a lottare con
tenacia per i propri obiettivi, perché ognuno di noi ha diritto di realizzarli!
Sì, ho davvero paura, lo ammetto, ma ce la farò, voglio vincere!
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