Recensione: Non era niente - Joy C. Madness

 




Titolo: Non era niente
Autore: Joy Clare Madness
Data di pubblicazione: 26 settembre 2021
Giudizio: 💗💗💗💗💗

Verena Carinci ha 17 anni, ma è già stanca. Nata nella famiglia sbagliata, surclassata da vessazioni, cammina fiera e speranzosa verso il suo obiettivo: diventare una tatuatrice.
Frank Croce, ha un passato difficile alle spalle e ogni suo tentativo di dimenticare ha come sfondo il rumore del lago. È deciso a realizzare il suo grande sogno: vogare tutta la vita ascoltando il suono dei remi che accarezzano l’acqua.
Cos'hanno in comune Verena e Frank?
Niente, all'infuori di un singolo attimo. Ed è proprio quello a fare la differenza.
Una punizione imposta, una festa e una scuola troppo piccola per evitarsi saranno lo scenario della collisione di due mondi solo apparentemente distanti.
«Non farlo.»
«Vere, io tornerò da te, sempre… »





Recensione

Non serve dire «lo voglio» per dichiararsi amore, basta scegliersi ogni giorno, attimo dopo attimo.



Una storia d’amore dal sapore incredibile e meraviglioso della magia, che sfida il tempo e la logica sulle ali di un qualcosa di unico e inarrestabile, una riscrittura con la penna contemporanea della “fiaba”, dove gli ostacoli  e perfino il destino avverso nulla possono contro la prepotenza dei veri sentimenti, uno scontro struggente tra mente e cuore, tra razionalità ed emozioni strabordanti che induce a credere a Venditti quando dice: “gli amori non finiscono…fanno dei giri immensi e poi ritornano.”

Verena Carinci è una studentessa liceale “dark” di Sabaudia, scostante e solitaria, cui piace disegnare a matita sul blocco che porta sempre con sé e che sogna di diventare tatuatrice. A scuola è presa di mira dal professor Vitali, maschilista e pervertito, e, dopo l’ennesimo richiamo da parte della preside, il padre decide di farle cambiare atteggiamento iscrivendola al locale circolo di canottaggio. Verena è furiosa, ma ben presto scopre la bellezza di questo sport, che sembra farle dimenticare per un po' le sue ferite.

Frank Croce è uno studente liceale promessa del canottaggio. Riservato e taciturno, vive con la zia dopo la morte della madre e ha ben chiaro il suo futuro: entrerà nelle Fiamme Gialle e partirà per Napoli, dove abita l’adorata sorellastra.

Ad una festa Frank e Verena s’imbattono l’uno nell’altra e, da quel momento, niente sarà più come prima…



“Ho trovato il mio posto nel mondo: è tra le braccia di Francesco Franco Croce.”

“La voglio, la amo. Non riuscirò mai a lasciarla andare.”



Un libro stupendo, tenero e disarmante nella sua dolcezza, doloroso e triste nella sua tragicità, venato di sensi di colpa e occasioni perdute, di amicizia e giustizia, di incomprensioni e tradimenti, di altruismo e rinascita. Un libro che affronta temi delicati ed ostici che fanno da sfondo sanguigno alla purezza abbagliante dell’amore tra Verena e Frank, un amore “sbagliato” che appare incontrovertibilmente giusto e inevitabile. Un libro che reca in dono un messaggio di speranza e fede usando le chiavi della leggerezza e dell’umorismo.



Fidati di te e non dei tuoi ricordi.



Verena e Frank provengono da ambienti diversi, hanno vissuto esperienze diverse, il loro avvenire li conduce su strade diverse, ma, malgrado ciò, le loro anime ferite desiderose di libertà ed indipendenza si riconoscono immediatamente e si connettono indissolubilmente. Un legame nato per caso, tra una vogata e un passaggio in motorino, tra uno sguardo e un bacio, che nessuno dei due voleva perché ha posto fine alla loro ordinaria e piatta quotidianità, ed è diventato impossibile da negare.



Amare non vuol dire essere sereno, ma – al contrario – vuol dire essere sempre sul filo del rasoio e sbagliare spesso. Perché non si è lucidi quando si ama. Perché ragioni con il cuore o forse non ragioni più.



Una delle più belle storie d’amore che ho mai letto, semplice eppure d’impatto, che parte in sordina per rapirti poi completamente ed indurti a sognare. Un romanzo consigliatissimo anche ai più cinici e ai meno romantici perché “se la vita è fatta di attimi, possiamo tentare di saccheggiarne il più possibile.”



“Guardami e dimmi cosa vedi.”

“Casa. Ecco cosa vedo.”


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