Una lunga serie di omicidi sconvolgenti e inquietanti, ai quali sembra impossibile dare una spiegazione.
Ralph Sullivan e il suo collega Gavril Bosionsky, incaricati di indagare sulle morti misteriose, dopo numerose ricerche infruttuose si troveranno a seguire una pista alquanto improbabile che, contro ogni aspettativa, potrebbe avere risvolti decisivi.
Nel frattempo, tra le strade del paese, comincia a riecheggiare un nome da tempo dimenticato, che tutti speravano di non sentire mai più: Maudite.
Un sussurro proveniente dagli abissi oscuri di una memoria non del tutto sepolta, un nome che mette i brividi e risveglia brutti ricordi.
Perché la paura non si dimentica, nemmeno quando si tenta di nasconderla.
Io
non sono cattiva. Io devo fare la cattiva.
Personalmente non amo
molto il genere thriller, eppure questo libro è stato capace di farmi rivedere
le mie convinzioni. Mi ha coinvolto in modo piacevolmente inaspettato
nonostante l’inevitabile caterva di sangue e violenza, mi ha emozionato
e sconvolto al contempo, spingendomi oltre i limiti della comfort zone,
e mi ha lasciato con la voglia di averne ancora, complice un finale
aperto totalmente spiazzante.
Una serie di efferati e
scientificamente inspiegabili omicidi sconvolge la vita di una tranquilla
cittadina e mette a dura prova il lavoro dei due detective Ralph Sullivan
e Gavril Bosionsky. Non c’è un indizio, una pista da seguire, una
qualsiasi traccia che li aiuti a capire chi sia il brutale assassino. Per puro
caso s’imbattono nel nome di Maddie Twingard, detta Maudite, una
giovane ragazza da tutti ritenuta un “demonio”, e di cui non si sa più nulla da
anni. C’è lei dietro quelle atrocità ? E se è così, come fermarla senza avere
la più pallida idea nemmeno di che faccia abbia?
Da
giorni giravano alla ricerca di documenti e informazioni su Maudite Twingard e
la sua famiglia, ma tutto quello che avevano ricavato erano una decina di fogli
che riportavano dati pressoché inutili.
Una storia triste,
oscura e macabra, che vede primeggiare rabbia e odio,
crudeltà e sadismo, desiderio di vendetta e onnipotenza.
Una storia indigesta e raccapricciante il cui comune denominatore
è la paura del diverso e l’incapacità di comprenderlo, che
conducono a schernirlo e beffeggiarlo incuranti del dolore causato.
Una storia forte e velenosa, assolutamente non adatta ai deboli
di stomaco, nelle cui tenebre però sembra esserci sorprendentemente posto
anche per sentimenti positivi.
Stare
con lui mi fa sentire la persona più felice del mondo. Io? Felice? E chi
l’avrebbe mai detto che un giorno avrei potuto essere felice!
Una nota romance che
colora di speranza il fitto buio che avvolge le pagine, dando una dolce
pausa dall’orrore e la possibilità di conoscere fino in fondo l’animo di
Maudite, un animo ferito e maltrattato, detestato ed allontanato,
che non ha avuto mai altra compagnia all’infuori di sé stesso e dei suoi
pensieri tetri.
Stare
da soli non è così male. Anzi, se ci si abitua alla fine ci si sta anche bene.
Bullismo,
discriminazione, prese in giro, distanze, continui
insulti e rimproveri anche da chi dovrebbe amarci
incondizionatamente rappresentano il substrato della vicenda da cui
nascono gl’inquietanti delitti apparentemente “impossibili”. Delitti che
non possono restare impuniti per un detective rigoroso e precisino come Gavril,
deciso a rendere giustizia ad ogni costo alle vittime innocenti.
Voglio
essere la voce di chi non ha potuto difendersi, di chi non può più spiegare chi
gli ha tolto la vita, come, dove, quando e perché.
Da un lato il male,
dall’altra il bene, in perenne antitesi e lotta tra loro
come il giorno e la notte. Il destino però sceglie di mescolarli e dare
origine a qualcosa di sconvolgente ed inebriante che ribalta ogni
certezza e incrina ogni equilibrio.
Ho
poche possibilità . Nessuna di queste prevede la salvezza di entrambi.
Un libro magnetico,
appassionante, con impensabili colpi di scena, scritto in maniera
fluente e sagace nei suoi ripetuti salti dal presente al
passato per ricomporre il puzzle davanti agli occhi avidi del lettore. L’introspezione
la fa da padrone, aggiungendo elementi interessanti ed importanti
per la comprensione degli eventi. I personaggi sono ben strutturati ed approfonditi
evitando di perdersi nel marasma imperterrito dell’azione.
Un libro davvero “geniale”
nella costruzione e realizzazione che trascende i confini del “dark”
sfumando nel “rosa” in modo naturale e leggero, dando quel
tocco di “plus” che arricchisce la trama e la fa risplendere.
Unica pecca forse il finale aperto, un tantino ambiguo, che non
dona una degna conclusione.
Era l’unica scelta. Dolorosa, atroce, ma era l’unica.
Consigliato non
soltanto ai “thriller-dipendenti”, ma a chiunque voglia dilettarsi con un
racconto intenso e brillante!
Non
avrebbe ami immaginato che sarebbe andata a finire così.
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