Recensione: Il mare senza stelle - Erin Morgenstern















Titolo: Il mare senza stelle 
Autore: Erin Morgenstern
Editore: Fazi Editore (16 luglio 2020)





Giudizio: 💗💗💗💗💗













Zachary Ezra Rawlins è uno studente del Vermont che un giorno trova un libro misterioso nascosto fra gli scaffali della biblioteca universitaria. Mentre lo sfoglia, affascinato da racconti di prigionieri disperati, collezionisti di chiavi e adepti senza nome, legge qualcosa di strano: fra quelle pagine è custodito un episodio della sua infanzia. È soltanto il primo di una lunga catena di enigmi. Una serie di indizi disseminati lungo il suo cammino – un’ape, una chiave, una spada – lo conduce a una festa in maschera a New York, poi in un club segreto e infine in un’antica libreria sotterranea. Là sotto trova ben più di un nascondiglio per i libri: ci sono città disperse e mari sterminati, amanti che fanno scivolare messaggi sotto le porte e attraverso il tempo, storie bisbigliate da ombre. C’è chi ha sacrificato tutto per proteggere questo regno ormai dimenticato, trattenendo sguardi e parole per preservare questo prezioso archivio, e chi invece mira alla sua distruzione. Insieme a Mirabel, un’impetuosa pittrice dai capelli rosa, e Dorian, un ragazzo attraente e raffinato, Zachary compie un viaggio in questo mondo magico, attraverso miti, favole e leggende, alla ricerca della verità sul misterioso libro. Ma scoprirà molto di più.
Preparatevi a solcare le pagine del Mare Senza Stelle, a perdervi in questo viaggio straordinario attraverso mondi inimmaginabili, che celebra il potere delle storie e l’amore per i libri. Finché il Mare Senza Stelle non scriverà l’ultima pagina.










Recensione





La storia non sembrava importante quanto chi la raccontava o quanto le stelle nel momento in cui veniva raccontata.




Il mare senza stelle è quel libro dedicato a tutti i lettori, di qualsiasi tipo o genere. È una poesia infinita, una storia dal sapore di storie, dove i libri sono i protagonisti indiscussi e, per custodirli, un intero mondo viene creato apposta per essi.
Il Mare senza Stelle è, infatti, una realtà “magica” dove il tempo e lo spazio hanno ritmi diversi rispetto al nostro, di mondo. A proteggere questa realtà ci sono le api (sì, api api), insieme agli adepti e i guardiani (umani che hanno accettato di votarsi per sempre al Mare senza Stelle).
La vita in questo luogo scorre tra mille storie, storie che diventano case di bambole, storie che si mangiano come caramelle, storie che si indossano come vestiti. Per accedervi serve trovare una porta, che sia dipinta su di un muro, o abbandonata in un bosco. È così che il nostro protagonista, Zachary, s’imbatte in questa storia. Quando è soltanto un bambino, trova una porta dipinta in un vicolo e, se da un lato qualcosa dentro di lui lo spinge a provare a toccare il pomello a aprirla, un’altra parte ha paura di illudersi che sia soltanto una porta dipinta, e quindi va via senza toccarla.
Anni dopo, nella biblioteca del college, Zachary trova un libro alquanto misterioso, Dolci rimpianti, e, incuriosito, lo prende in prestito per leggerlo. Pochi capitoli e ritrova la sua storia, la sua esperienza di bambino con quella porta disegnata, riportata fin nei minimi dettagli (e con dettagli che neppure lui conosceva) lì su quelle pagine. Capisce che quella porta forse portava davvero da qualche parte, probabilmente in questo Mare senza Stelle che viene descritto proprio in questo libro, dove ogni capitolo è dedicato ad una storia diversa, con protagonisti diversi, ma che in qualche modo sono tutte accumunate da questo Mondo.
Il ragazzo decide quindi di volerne sapere di più, e le sue ricerche lo porteranno a conoscere Dorian, un ex guardiano, Mirabel, colei che dipinge le porte (e che si rivelerà tanto altro!) e infine lo condurranno nella Baia, il luogo da cui si può raggiungere il Mare senza Stelle.
Ammetto che questo romanzo è un po’ un casino, all’inizio, da leggere. Ci sono mille informazioni diverse sparate una dietro l’altra così velocemente che non si riesce a trovare il filo logico che unisce tutto. Però, con un po’ di pazienza, dopo vari capitoli la storia inizia a prendere un senso, pian piano tutti i puntini si incrociano e ci portano all’agognato finale, dove avremo finalmente le risposte che volevamo!
Zachary è un personaggio che ho adorato. Ironico e leggero, riesce a tuffarsi in qualsiasi esperienza “pazza” senza scervellarsi tanto, ma al tempo stesso è riflessivo e una spalla per chi gli chiede aiuto. La sua cotta per Dorian è molto dolce, non invasiva, non è il punto centrale dei suoi pensieri. Il che me l’ha fatto apprezzare ancora di più, dato che si conoscevano da esattamente cinque minuti!






Zachary lo guarda e tace. […] Pensa che potrebbe essere una settimana, o una vita, o un istante. Pensa: mi sembra di conoscerti da sempre.






Discorso un po’ diverso per Dorian, che invece sembra innamorato perso di Zachary quasi immediatamente. Mmh, un po’ troppo melodrammatico per i miei gusti! Per il resto, però, Dorian mi è molto piaciuto, è il classico personaggio bizzarro e con un passato traumatico alle spalle da cui lotta per uscirne fuori.
La vera chicca sono le piccole poesie che Erin Morgenstern ha inserito un po’ ovunque. Come quella della bambina che vive alla Baia e, quando ha un incubo, lo scrive su un foglio che poi piega a forma di stella e lo abbandona negli angoli più bui. O come la “cattiva” della storia, che possiede case con maniglie appese con dei nastri ai soffitti, frutto di tutte le porte che ha distrutto. E così, mille altri “dettagli” cui vi consiglio di soffermarvici per un secondo sopra, perché sono delicati come una piuma ma ricchi di riflessione quanto un intero romanzo!
Un libro super consigliato, da regalare a chi ama leggere, e da leggere se si cerca una storia che parli come mille storie messe insieme!






Penso che la gente sia venuta qui per lo stesso motivo per cui ci siamo anche noi. Per cercare qualcosa. Anche se non sapevamo cosa fosse. Qualcosa di più. Qualcosa per cui stupirci. Un luogo al quale appartenere. Siamo qui per vagabondare nelle storie degli altri, mentre cerchiamo la nostra.


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