Sfuggiti per un soffio al pugnale di Morgane, Lou e Reid sono di nuovo insieme… ma le streghe della congrega, gli uomini del re e gli chasseur continuano a dar loro la caccia. Non c’è più tempo, ormai, e il cerchio si stringe inesorabile… Erano certi che insieme avrebbero superato ogni cosa. Ma quando Morgane li attira in un crudele gioco del gatto col topo, i due giovani sono costretti a chiedere aiuto a La Voisin, regina delle Dames Rouges e nemica giurata della congrega di Lou. Mentre Lou, convinta di non avere alternative se vuole salvare suo marito e i loro amici, percorre i sentieri più oscuri della magia, Reid, benché riluttante, deve esplorare i suoi nuovi poteri. Hanno giurato di essere una cosa sola fino alla fine dei loro giorni…
Tu sei un serpente. Cambia pelle, se quella che hai non va più bene.
Trasformati in qualcosa di diverso. Qualcosa di meglio.
Se Serpent and Dove
mi aveva abbastanza convinto, Blood and
Honey decisamente no. Per chi ha letto la precedente recensione, sa
che avevo trovato molti punti positivi nella storia creata da Shelby Mahurin,
nonostante la “banalità ” dell’intreccio amoroso strega/cacciatore. Mi era
piaciuta la caratterizzazione spumeggiante della protagonista, Lou, e i vari
siparietti ironici che si creavano qua e là , in contrapposizione all’austeritÃ
del co-protagonista Reid, un uomo ligio alle regole, alle convenzioni sociali e
alla sua morale.
Tenendo conto che ci troviamo in un’epoca approssimativamente
ambientata nell’600, la personalità irriverente di Lou, “maleducata”, senza
limiti e senza alcun pensiero per quelle che erano le “regole” a cui le donne
sottostavano in quell’epoca, appariva un po’ fuori posto, ma in parte
giustificata dal suo essere una strega e quindi con una mentalità più “aperta”
rispetto alle ragazze normali, e affascinava il lettore con le sue continue
battute taglienti.
Reid, al contrario, rispecchiava molto bene la società chiusa
di quel tempo, in cui vedere le caviglie di una donna era assolutamente
scandaloso e le “streghe” erano creature malvagie da bruciare sul rogo.
Fin qui tutto bene, ma già nella seconda parte di Serpent and Dove erano iniziati i
problemi. Reid aveva scoperto la vera natura di Lou, e addirittura di essere anche lui stesso una strega… il
tutto risolto in “baci e abbracci” in poche pagine. Per un personaggio tanto “chiuso”,
sarebbe stato più credibile e apprezzata un’introspezione e una guerra interna
moolto più lunga!
Blood and Honey riparte
esattamente dalla fine del primo volume, ossia con Lou, Reid e la loro
compagnia in fuga nei boschi, cercando di scappare dalla madre della
protagonista, che vuole la figlia morta a tutti i costi per portare a termine i
suoi piani di vendetta.
Dai primi capitoli è
chiaro che la narrazione di questo secondo volume è moscia. Addirittura stupida,
per le scelte che l’autrice fa compiere ai protagonisti pur di creare qualcosa
nella trama. Lou è, sostanzialmente, quella che ha messo in pericolo tutti i
suoi amici, trascinandoli (sebbene loro abbiano scelto di farlo, perché
affezionati) in questa orrenda situazione dove non sanno che pesci prendere per
sfuggire alla cattiva Morgane e anche
ai cacciatori. E nonostante ciò, non si dispensa dal commettere tantissime
azioni sconsiderate che potrebbero mettere ancora più in pericolo la sua banda,
pur di fare quello che vuole. Come andare a comprarsi vestiti, fare il bagno
con Reid nel fiume… Un’accozzaglia di azioni no sense, col solo fine di creare litigi ed incomprensioni tra i
due protagonisti, in modo da farli allontanare, come un elastico che viene
teso, per poi rischioccare tutto sul finale e rimetterli insieme.
Lou è una bambina capricciosa qui, non fa più sorridere come
nel primo romanzo. Ormai non riesce a
controllare la portata dei suoi poteri, che influenzano anche la sua persona,
rendendola quasi cattiva. Rischia
tante volte di combinare più guai che altro, ma quando qualcuno prova a parlarle
si offende e minimizza… per poi rifare tutto daccapo.
Il povero Reid, vedendo ciò, si convince, giustamente, che
la magia è una cosa che è meglio non usare e si rifiuta di provarci. E le altre
streghe, Lou compresa, invece di aiutarlo pian piano a metabolizzare la sua
nuova natura da strega, aiutandolo magari a compiere piccole magie innocenti
per esercitarsi, lo costringono, nelle situazioni di difficoltà , a usarla contro la sua stessa
volontà , quasi aggredendolo.
L’unico cattivo è Reid che non accetta Lou come strega (e di
conseguenza, anche se stesso), e nessuno prova ad abbassare un attimo il dito
accusatorio e a cercare di capire che questo ragazzo ha vissuto una vita intera
con la radicata convinzione che la magia fosse un abominio, un’assoluta
malvagità , e lui in primis è stato il carnefice di tantissime streghe. Forse è un
tantino sotto shock, confuso, traumatizzato… no?
Tutta la trama si basa sul piano di Lou e i suoi amici di
riuscire a trovare degli alleati per poter finalmente combattere contro Morgane,
e vorrei un attimo specificare e sottolineare ed evidenziare che Morgane
avrebbe potuto ucciderli tutti già al
primo capitolo! La strega, infatti, mentre i nostri protagonisti
pensavano di essere ben nascosti, lascia loro un bigliettino per far intendere
che, improvvisamente, vuole giocare al “gatto col topo”. Ma perché?? Perché
sprecare tanto tempo, dando loro l’opportunità di trovare alleati, quando ti
servono morti già da ieri??
Ah, giusto.. Altrimenti come la portavamo avanti la storia?
In tutto ciò, ogni tanto compariva qualche nemico qua e là ,
così dal nulla, per dare un po’ di movimento, finché arriviamo finalmente alla
parte dove Lou riesce a formare un bel gruppo con cui andare da Morgane… e lo
lascia a casa. Letteralmente! Lascia tutti a casa, perché “deve combattere lei
sua madre”, e va!
Avevo radunato i miei alleati (ed ero scappata per affrontare Morgane
senza di loro).
Io sono senza parole.
Ovviamente il finale non è un finale, perché dobbiamo
arrivare a completare una trilogia. Ci sarà un “colpo di scena” che era giÃ
stato spoilerato dalla stessa autrice
tantissime pagine prima e quindi mi sa che non ha sconvolto o sconvolgerÃ
nessuno. Che dire, aspettiamo l’ultimo volume…
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